BREVI CENNI STORICI:
Cane di antica origine italiana. Si forma attraverso i secoli utilizzato nella caccia agli uccelli prima con metodi del passato ed in seguito con le armi da fuoco. Affreschi el XIV secolo testimoniano l’inequivocabile continuità nel tempo del bracco italiano durante il passar dei secoli, relativamente alla sua morfologia e l’attitudine come cane da ferma. Selezionato per la grande capacità di trotto veloce ed ampio è per natura un ottimo cane da riporto.
ASPETTO GENERALE DEL CANE:
Di costruzione forte e armonica con aspetto vigoroso. Preferiti i soggetti ben proporzionati e di media taglia con arti asciutti, muscoli salienti, linee ben definite nonché testa scolpita con evidente cesello sub-orbitale, elementi questi che conferiscono distinzione alla razza.
COMPORTAMENTO E CARATTERE:
Resistente ed adatto a qualsiasi genere di caccia, affidabile, intelligente, dotato con un’ eccellente capacità di apprendimento, docile e facile da addestrare.
REGIONE CRANICA:
Proporzioni importanti
La lunghezza del tronco: è pari all’altezza al garrese o leggermente superiore.
La lunghezza della testa: è pari ai 4/10 dell’altezza al garrese.
La sua larghezza: misurata alle arcate zigomatiche è inferiore alla metà della lunghezza totale.
Cranio e muso: di pari lunghezza.
REGIONE CRANIALE:
Testa: Angolosa e stretta alle arcate zigomatiche.
La lunghezza del cranio: è pari a quella del muso.
Gli assi cranio-facciali: sono tra di loro divergenti, ossia prolungando la linea superiore del muso essa deve passare avanti all’apofisi occipitale ed ottimamente a metà della linea superiore longitudinale del cranio.
Cranio: Visto di profilo, ha la forma di un arco molto aperto. Visto dall’alto forma, in senso longitudinale, una ellisse allungata.
La larghezza del cranio: misurata al livello delle arcate zigomatiche, non dovrebbe eccedere la metà della lunghezza della testa.
La protuberanza occipitale e le salienze sopraorbitali: sono percettibili.
Il solco frontale: è visibile e termina a metà del cranio. La cresta interparietale è corta e non molto pronunciata.
Protuberanza occipitale: pronunciata.
Stop: Non pronunciato.
REGIONE FACCIALE:
Tartufo: Voluminoso, con narici grandi e aperte, leggermente prominente sulla linea anteriore delle labbra, con le quali forma un angolo. Il colore è più o meno roseo o carnicino o marrone, in armonia con i colori del mantello.
Muso: Canna nasale leggermente montonina o retta.
La sua lunghezza: E’pari alla metà della lunghezza della testa, e la sua profondità misura 4/5 della sua lunghezza.
Le sue facce laterali: Viste di fronte, sono leggermente convergenti, pur mantenendo una faccia anteriore di buona larghezza.
Il mento: è poco evidente.
Commento: La lunghezza del muso è pari alla metà della lunghezza della testa, se inferiore è difetto, ma lo è anche se più lungo della metà della lunghezza della testa. E’ il caso di rammentare ed oserei dire rimarcare che non è vero che il muso “lungo” sia un pregio. Rimarcherei nel caso di muso “leggermente montonino“ che purtroppo si osservano spesso cani col muso eccessivamente incurvato verso il basso tanto da rammentare la “tete de belier”. La proporzione indicata, cioè altezza del muso pari ai 4/5 della sua lunghezza è praticamente in tutti i maschi di bracco italiano ignorata e mai il difetto viene penalizzato.
Labbra: Le labbra superiori sono ben sviluppate, sottili e cadenti senza essere flaccide, ricoprono la mandibola; visto di profilo oltrepassano di poco ai lati. Viste di fronte formano, una “V” rovesciata sotto il tartufo.
La commessura delle labbra: deve essere accentuata, ma non cadente.
Commento: Labbra che oltrepassino “di poco” la mandibola ne vediamo poche e tutte solitamente nelle femmine. Ormai è di moda il labbrone. Le labbra viste di fronte, a mio parere non formano non una V rovesciata ma meglio una Y rovesciata.
Chiusura/Denti: Arcate dentarie che combaciano, con denti perpendicolari ai mascellari; chiusura degli incisivi a forbice.
Ammessa anche la chiusura a tenaglia.
Guance: Asciutte
Occhi: In posizione semilaterale, esprimono bonarietà, non sono né infossati né sporgenti. Gli occhi sono piuttosto aperti con rime palpebrali ovaleggianti e aderenti al bulbo (assenza di entropion e/o di ectropion).
ll colore dell’iride: è ocra più o meno scuro o marrone a seconda della colorazione del manto.
Orecchie: Ben sviluppate, così da poter raggiungere in lunghezza senza stiramento il margine anteriore del tartufo. La loro larghezza è almeno metà della loro lunghezza; poco erettili; strette alla base, con attacco piuttosto arretrato e inserito sulla linea zigomatica; un orecchio flessibile, con voluta anteriore interna ben marcata ed aderente col suo bordo alla guancia è apprezzato; I’estremità inferiore termina a punta leggermente arrotondata.
Commento: Ormai raro osservare orecchie che rispondano al dettato dello standard, molto frequenti invece si possono osservare orecchie strette “ a fettuccia”.
Collo: Forte, tronco-conico, di lunghezza non inferiore ai 2/3 della lunghezza della testa; ben marcato il distacco dalla nuca; gola con giogaia di sviluppo contenuto, flessibile e suddivisa.
Commento: Anche per la giogaia risulta ormai raro osservare tale appendice in linea con i dettami dello STD.
Frequentemente invece si possono osservare giogaie troppo sviluppate e flaccide che tolgono eleganza e funzionalità al cane.
CORPO:
Linea superiore: Il profilo superiore del tronco si compone di due linee: una inclinata, quasi retta, che dal garrese va all’undicesima vertebra dorsale, l’altra leggermente convessa, che si raccorda con la groppa.
Garrese: Ben definito, con punte delle scapole leggermente distanziate.
Regione Lombare: Larga, muscolosa, corta e leggermente arcuata.
Groppa: Lunga (circa 1/3 dell’altezza al garrese), larga e ben muscolosa; l’inclinazione ideale del coxale (angolo formato dalla cintura pelvica con la linea orizzontale) è di 30 gradi.
Torace: Ampio, profondo e disceso a livello del gomito, non carenato, con costole ben cerchiate particolarmente nella parte inferiore.
Linea inferiore: Il profilo inferiore è quasi orizzontale nella parte toracica, risale leggermente nella parte addominale.
Commento: Stranamente nello standard la parola “grassella” non figura, ritengo invece che nel Bracco, normalmente presente, debba essere regolamentata, per esempio indicando che partendo da appena sopra il ginocchio vada a raccordarsi col torace condizionando decisamente la linea inferiore.
Coda: Robusta alla radice, dritta, con leggera tendenza a rastremarsi, pelo corto. Quando il cane è in movimento, e soprattutto in cerca, è portata orizzontalmente o quasi. La coda naturale non deve oltrepassare in lunghezza il garretto e rispecchia le caratteristiche sopra indicate. Se accorciata per cause legate alla caccia, in accordo con la salute ed il benessere animale, la coda deve avere una lunghezza di 15-20 cm dalla sua radice.
ARTI ANTERIORI:
Aspetto generale: Molto liberi nel movimento.
Spalle: Forti, fornite di buoni muscoli, lunghe ed inclinate.
Braccia: Oblique, aderenti al torace.
Gomiti: La punta del gomito deve trovarsi sulla perpendicolare abbassata dalla punta posteriore della scapola al suolo.
Avambracci: Robusti, bene in appiombo, con tendini forti e ben marcati.
Metacarpi: Di giuste proporzioni, asciutti, di discreta lunghezza e lievemente inclinati.
Piedi anteriori: Robusti, ovaleggianti, con dita ben arcuate e unghie forti ricurve verso il terreno.
Il colore delle unghie: Bianco, ocraceo o bruno, più o meno intenso, a seconda del manto.
Suole: Asciutte ed elastiche.
ARTI POSTERIORI:
Cosce: Lunghe, non divaricate, muscolose, con margine posteriore tendente al rettilineo.
Ginocchio: Ben angolato.
Gambe: Forti.
Garretto: Largo.
Metatarsi: Relativamente corti ed asciutti.
Piedi: Con tutte le caratteristiche di quelli anteriori, muniti di sperone, la cui assenza non costituisce difetto. Tollerato il doppio sperone.
ANDATURA:
Trotto ampio e veloce con spinta del posteriore possente e portamento di testa alto col tartufo che in caccia è normalmente al di sopra della linea dorsale.
Commento: Qui a mio modestissimo avviso , vi è un madornale errore. Lo standard di lavoro ammette che vi siano tempi di galoppo e quindi direi: trotto ampio e veloce con tempi di galoppo ammessi in situazioni soggettive. Qualcuno asserisce che viene descritta in questo caso unicamente l’andatura che i cani tengono sui ring. Questo ”qualcuno” dovrebbe spiegare perché tutte le altre razze non citano come andatura il trotto ”sul ring” che tutti i cani sviluppano nella fase di presentazione. In particolare rilevo che le razze inglesi riportano solamente le andature “da caccia” e non quelle da ring.
Francamente mi sembra una banale scusa per giustificare un grossolano errore nella stesura dello STD .
La Braga: (Non nello STD)
Commento: E’ uno strumento coercitivo che può essere utile ad incrementare i tempi di trotto od aiutare a trottare più spesso ed a farlo magari subito, anche appena il cane é stato sciolto, cosa quasi indispensabile in prove di lavoro.
Il suo impiego può servire in molti casi a migliorare il trotto naturale del soggetto.
Tale strumento può far trottare, dopo lungo esercizio, anche dei galoppatori.
E’ indispensabile però′ che venga utilizzato su soggetti fisicamente e psichicamente molto esuberanti.
Se un cane non é esuberante per fisicità e avidità, la braga non servirà a nulla, perché non potrà accelerare un trotto intrinsecamente moscio.
Il trotto di un galoppatore, ottenuto con questo attrezzo, sarà a battute molto frequenti e mancherà o sarà pochissimo evidente, il tempo di sospensione che é caratteristica peculiare di un trotto conseguente ad una forte spinta del posteriore.
E’ fondamentale distinguere il trotto naturale da quello imposto per non andare a premiare cani che non trasmettono la dote che li ha fatti segnalare come riproduttori (che rimane la finalità delle prove di lavoro).
Un occhio attento e competente riesce a valutare se un trotto é naturale, eventualmente aiutato, o totalmente coercito.
Ora però, essendo stato ammesso il galoppo nelle prove di lavoro, si rischia di vedere premiati soggetti che galoppano sempre tranne quando entrano in emanazione e qui dovremmo precisare che non basta che un cane trotti soltanto quando va in emanazione perché il trotto è e rimane l’andatura più identificante nel Bracco Italiano.
In una prova di lavoro, la cui durata normalmente è di 15-20 minuti non si può′ pretendere che un soggetto sano ed appassionato si metta, appena sciolto, a trottare, ma si può′ pretendere che entro il turno faccia qualche fase di accertamento durante le quali deve mettersi al trotto.
Se invece coprisse l’area unicamente con diagonali rettilinee, senza accertamenti olfattivi, col capo rigido, a battute frequentissime e senza sospensione, allora si potrà identificare come cane costruito e sicuramente non dovrebbe essere premiato.
Pelle:Consistente ma elastica, più fine sulla testa, alla gola, alle ascelle, ed alle parti inferiori del tronco.
Le mucose esterne: Devono essere di color carnicino o marrone in relazione al colore del manto, mai con macchie nere.
Le mucose interne della bocca: sono rosee; nei roano o bianco marrone sono talvolta leggermente maculate di bruno o marrone pallido.
MANTELLO:
Pelo: Corto, fitto e lucente, più fine e raso sulla testa, sulle orecchie, sulla parte anteriore degli arti, e sui piedi.
Colore: Bianco. Bianco con macchie più o meno grandi e di colore arancio o ambra più o meno carico.
Bianco con macchie più o meno grandi di colore marrone.
Bianco punteggiato di arancio pallido, o marrone. In questa ultima combinazione di colore, un riflesso metallico è apprezzato,
Parimenti apprezzato il marrone di tonalità calda che richiama il colore tonaca di frate.
Maschera facciale: Preferita la simmetrica, tollerata l’assenza di maschera.
TAGLIA E PESO:
Altezza al garrese: 55 – 67 cm.
Taglia preferita nei maschi: 58 – 67 cm.
Taglia preferita nelle femmine: 55 -62 cm.
Peso: Fra i 25 e 40 Kg. in proporzione all’altezza.
Commento: risulta difficile stabilire delle proporzioni logiche ed oggettive quando si ammettono forbici tra 25 e 40 Kg di peso e fra i 55 e 67 cm. di altezza al garrese.
DIFETTI:
Ogni deviazione dalle caratteristiche indicate nella descrizione delle varie regioni costituisce un difetto, che deve essere penalizzato nel giudizio in riferimento alla sua gravità, alla sua diffusione e alle conseguenze sulla salute, sul benessere del cane e sulla capacità di svolgere il suo lavoro tradizionale.
DIFETTI GRAVI:
Prognatismo accentuato.
Pelle sovrabbondante che determina esagerata giogaia, o giogaia indivisa e parecchie rughe sulla testa.
Altezza al garrese 2 cm. in meno o in più dei limiti previsti.
Code curvate all’insù altamente indesiderabili.
DIFETTI ELIMINATORI:
I soggetti aggressivi o estremamente timidi, o che presentino in modo evidente delle anormalità d’ordine fisico o comportamentale saranno squalificati.
Naso fesso.
Convergenza degli assi cranio-facciali.
Occhi gazzuoli.
Enognatismo.
Monorchidismo, criptorchidismo.
Depigmentazione totale del tartufo o delle palpebre.
Mantello nero, bianco e nero, unicolore, tricolore, focature evidenti; mucose, pelle e suoi annessi con tracce di nero.
N.B.:
- I maschi devono avere due testicoli d’aspetto normale completamente discesi nello scroto.
- Solo quei soggetti funzionali, clinicamente sani e tipici, devono essere adibiti alla riproduzione.
ANGOLAZIONI OSSEE: (Non nello STD)
Commento: Pur se non riportate nello STD le angolazioni tipiche ed ideali si possono rappresentare come segue.
Tali angolature se identificabili sui soggetti tipici favoriscono la dinamicità e la predisposizione naturale al trotto nel bracco italiano.